La vita scolastica di uno studente di terza media è fatta di impegni, risate e qualche sfida quotidiana. Ogni giornata ha i suoi piccoli riti, momenti preferiti e lezioni da imparare, ma anche attimi di spensieratezza con i compagni. In questo blog, gli studenti della 3^ della Scuola Pallotti raccontano le loro “giornate tipo”, tra libri, chiacchiere e sogni per il futuro.
Il Risveglio: Un Lento Inizio (H2)
Luca, 13 anni:
“La sveglia suona presto, troppo presto, ma non c’è tempo da perdere. Preparo lo zaino, do un’occhiata veloce al cellulare e corro verso il bus. Ogni mattina, il viaggio verso scuola è un mix di sonno e pensieri per la giornata che mi aspetta.”
L’Ingresso a Scuola: L’Attesa della Campanella (H2)
Sara, 13 anni:
“Una volta arrivata, c’è sempre quel momento prima dell’inizio delle lezioni in cui ci troviamo tutti davanti alla scuola. È il nostro momento per chiacchierare, scambiare battute e prepararci mentalmente per la giornata.”
Le Lezioni: Tra Impegno e Distrazioni (H2)
Prima Ora: Italiano
Francesco, 13 anni:
“Iniziamo con Italiano. La prof ci fa leggere un’ode di Foscolo e poi iniziamo a discutere. A volte sembriamo stanchi, ma quando parte una discussione interessante, ci ritroviamo tutti coinvolti.”
Matematica e Scienze: La Sfida del Giorno (H2)
Vittorio, 13 anni:
“Matematica non è sempre facile, ma con un po’ di pratica tutto diventa più chiaro. Dopo le equazioni, passiamo a Scienze, dove oggi abbiamo osservato cellule al microscopio. Esperimenti come questi rendono la materia molto più interessante.”
- Ricreazione: Il Momento di Libertà (H2)
Dario, 13 anni:
“Quando arriva la ricreazione, tutto cambia. Ci riuniamo nel cortile e finalmente possiamo rilassarci un po’. E’ il nostro momento preferito.”
- La Fine delle Lezioni: Un Sospirato Sollievo (H2)
Viola, 13 anni:
“L’ultima campanella è sempre la più attesa. Quando suona, tutti corrono verso l’uscita. Io prendo il bus con i miei amici, parliamo dei compiti e delle nostre attività pomeridiane. Il ritorno a casa è sempre un mix di stanchezza e sollievo.”
Autore: Stefano Barbizzi